27 dicembre, 2011

De tuailait saga: brechin bols e la maledizione del Completismo

Mesto meriggio, che per un cinema oscuro miglior opere bigio.
Un matrimonio, una collana d'aglio, chili di cerone e un fritto di scalogno, quando il dente aguzzo sporge e il pelo irto cresce, uno sbadiglio scuote un pathos che non cresce.
Telenovela transilvana in salsa americana, con Lupo de Lupis languido con smartphone e bandana.
Dove il cerone incespica su carne color rosa e l'ululare echeggia in CiGiAi schifosa, è bene aver trastulli per evitar la prosa.
Lo feci per amor, per pietas e caritas, 'ché niuno volle offrirsi e a me toccò il tormento.
Se pur si è visto il primo, lo seguito e lo terzo, non lo ordinò lo medico di beccar puro questo!
L'età in soccorso vien per superar perigli, arrotondar li spigoli e porre novi veti.
Il giovane soccombe al sequel e al malloppone, ma quando i calendari si ammucchiano alle spalle, è tempo di discernere ed evitare le palle. Se un libro fa ribrezzo, sia pure a metà via, è il caso di riporlo: amen o così sia. Non v'è motivo alcuno per cui lo film seriale, dovrebbe seguir regola più lasca e liberale. Se fa cagare il primo, al bando scelte pavide, sotterralo ben bene e calaci una lapide.

Questo piccolo sfogo sgangherato è frutto di un'esperienza dolorosa, al limite della sopportabilità umana. Il tormento, aggravato dall'impossibilità del commento libero durante la proiezione, è irrobustito dallo sconcerto per la produzione low-cost di un film a sicuro rendimento. Quest'oscenità, solo nel primo mese (o giù di lì) aveva raggranellato oltre 500 milioni di dollari... Varrà pure un po' di attenzione al trucco e venti euro in più agli effetti speciali?
Bisogna disintossicarsi tutti dal Completismo, questa ossessione di non lasciare le cose a metà.
Liberiamoci da questa catena, se una cosa non ci piace, molliamola (almeno quando parliamo di arte, o supposta tale). Ma chi ce lo fa fare, per esempio, di terminare un libro che non ci piace? Ce ne sono talmente tanti al mondo che non potremo mai leggerli in tutta la nostra vita, nonostante ciò spesso sprechiamo il nostro tempo a finirne di brutti. Rivendichiamo il diritto di interrompere qualsiasi cosa.
È anche una visione più romantica della vita e ci consentirà di dire: "Mah, non so, forse era anche un buon libro. Non posso stroncarlo del tutto, l'ho lasciato a metà, anzi, avevo letto solo le prime tre pagine".
Ci sono mille cose più importanti per cui combattere fino alla fine, ma disperanti saghe di vampiri emo, proprio no.


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