Succedono cose che non succedono.
In questo vagare imbarazzato e impacciato nell'atmosfera sobria che vien dai monti, può capitare di assistere a scene degne del peggiore stato di alterazione da mix di sostanze psicotrope.
La faccio breve: frequento le sale prova (per chi è meno esperto, sono salette affittate a ore per suonare con un gruppo musicale) da oltre 20 anni. Ne ho frequentate di ogni tipo, dalle pseudo-catacombe scavate con le unghie sotto le strade di San Lorenzo, alle ultramoderne e costose in cui gente famosa prepara il repertorio prima delle tournee.
Ebbene, mai, neanche una volta, neanche quando si facevano tirate di sei ore con registrazione inclusa, MAI, all'atto del pagamento è stato mai emesso scontrino, ricevuta o fattura.
Le sale prova erano attività sconosciuta al fisco.
Ieri sera, nella sala in cui sto provando con degli amici da novembre, uno dei ragazzi che la gestisce, mentre sfoderavamo i nostri virili strumenti, ha chiesto se uno di noi poteva fornirgli i dati minimi per emettere fattura.
Questo ha provocato un sussulto in tutti noi, poveri musicanti falliti. Al chitarrista che snocciolava i suoi dati anagrafici tremava la voce per l'emozione.
È stata una piacevole e bizzarra sensazione. Non confondendo questo con un giudizio personale di quello che stanno combinando in questo paese, è innegabile che la strizza resti un ottimo educatore!