04 agosto, 2016

Pranzo ad Alghero, in compagnia di uno straniero.


Ndrondroni esclusi, l'ufficio in agosto è più tranquillo.
Così oggi, stufo dei panini del bar, ho deciso di prendere un aereo per mangiare un boccone in spiaggia ad Alghero.
Volevo arrivare a Castelsardo, ma rischiavo di non fare in tempo per uno staff meeting fissato alle 14:00.
Sulla spiaggia di Alghero, passa quotidianamente un tatuatore indiano che realizza ritratti impressionanti anche sui petti villosi. Gli ho visto realizzare un Chuck Norris in venti minuti che levati! I capezzoli sono diventati occhi penetranti e il vello una fantastica criniera con barba.
Quando sono arrivato, mi sono subito sparato un metro quadro di carasau imbottito di porceddu e innaffiato di mirto bollente. Una vera delizia per il palato.
Contavo che arrivasse l'artista, avendo deciso di omaggiare la mia compagna incidendomi uno suo ritratto a dimensioni reali con sotto la scritta 'A una persona piace questa foto' accompagnata da un bel pollice all'insù. Una cosa moderna, social, trendy. Tutto ciò che mi appassiona, ma si sa che la vita ci riserva spesso delle sorprese ed è stato così anche ad Alghero.
A due ombrelloni di distanza ho notato un vecchietto rinseccolito infilato in un poncho malmesso.
Lì per lì non l'avevo riconosciuto, sebbene quella mise mi risultasse bizzarra nonostante l'ambiente vezzoso che sono solito frequentare ogni giorno.
Poi ha sollevato il braccio e infilato il sigaro in bocca: era il mitico Clint Eastwood!
E' tanta l'ammirazione che provo per lui, più come regista che come attore a essere sinceri, che non potevo evitare di andare a incontrarlo.
Ho preso una bottiglia di filu 'e ferru' dalla borsa frigo (perché avevo letto su wikipedia che ne va ghiotto) e mi sono diretto verso la sua temporary beach house.
Clint è silenzioso, ha lo sguardo imperscrutabile, più rughe di E.T. e un fascino che odora di tabacco andato a male.
Se ne stava seduto con gli stivali buttati da un lato, coperti da uno Stetson meraviglioso. Mancava solo il lazo per una perfetta natura morta western. Lo chiamo, ma non batte ciglio. Provo con l'accento di San Francisco (ne padroneggio almeno una ventina), ma continua a fissare imperterrito davanti a sé, verso il mare splendido della Sardegna.
Con garbo, provo a sventolargli davanti la bottiglia di nettare trasparente, senza preavviso l'afferra con un movimento fulmineo, il movimento Sergio Leone #24. Sorrido, lui non corrisponde. Ma quanto è guappo!
Con un morso strappa il tappo di sughero, lo sputa via insieme alla dentiera!
Tracanna senza staccare gli occhi dall'orizzonte. Poi la infila per metà nella sabbia, non si preoccupa di passarmela.
E' proprio Clint Eastwood, cazzo! Vorrei essere Eli Wallach per gridargli "Ehi, biondo, non conosci le buone maniere?"
Ne sorseggio un po' anch'io e la ripiazzo nella sabbia. Sta passando il tatuatore, ma ormai il mio obiettivo è parlare con Clint. Mi organizzo per un selfie accanto a lui, ma come preparo la fotocamera sento un 'ntz-ntz'. Mi volto, lui sta facendo rotolare tra i denti il sigaro, orienta le pupille verso di me e ripete 'ntz-ntz', vuol dire niente foto.
Rimetto subito in tasca il telefono.
"I've read your opinion about Trump", azzardo, per scoprire se l'argomento lo interessa. Stringe per un attimo il sigaro, poi si rilassa.
"It was interesting: He says stupid things, still you're going to support him" aggiungo. Non so se il mio inglese lo aggradi, ma il senso dovrebbe coglierlo. Nessuna reazione.
Mi rassegno, dopotutto è già meraviglioso trascorrere qualche tempo sulla spiaggia assieme a uno dei miei miti.
Passa un quarto d'ora, beviamo un altro po' e comincio a fissare anch'io l'orizzonte.
Un vociare alle nostre spalle attrae la mia attenzione. C'è un gruppo di persone armate di telefonini che arretrano riprendendo qualcosa.
Allungo il collo per capire cosa succede: stanno filmando l'avanzata di una coppia. Sono Fortini e Muraro. Lui infilza cartacce, lei gli tiene aperto un saccone nero per l'indifferenziata. Si sorridono, sembra scoppiata la pace. Giungono fino a noi. L'arco dei cronisti si allarga includendo anche Clint e me, sono così concentrati sulla strana coppia che nessuno sembra riconoscere il cineasta americano.
"Ecco, vede?" esclama Fortini con piglio autorevole. "Si trovano schifezze anche sulle meravigliose spiagge della Sardegna, e i turisti ci si accampano accanto senza protestare. E' così: nella rassegnazione alla sporcizia, che si viene sommersi dai rifiuti!"
Non capisco a cosa si riferisca, ma la Muraro annuisce compiaciuta e allarga la bocca del sacco.
Quando Fortini allunga la pinza, Clint sguaina la Colt e gliela punta in faccia: 'ntz-ntz'.
Tutti restano paralizzati, i cronisti continuano a filmare. Scoprirò in seguito che c'era anche una diretta web in corso. "Si calmi, metta via quella pistola! Voglio solo raccogliere quella schifezza gialla accanto a lei", prova a spiegare Fortini.
'ntz-ntz'
La Muraro riconosce quel volto e cinguetta: "Ma è Clint Eastwood!", un brivido percorre i presenti. Una cronista sviene per l'emozione.
"Signor Eastwood, vogliamo solo ripulire la spiaggia", aggiunge la dirigente. Poi un omone obeso allarga la fascia dei cronisti. E' grondante d'acqua, di ritorno dal bagno, è calvo e lentigginoso. Si china verso la schifezza, fa l'occhietto a Clint e se la piazza sulla pelata. "Thank you, pal!"
Clint annuisce. "I'm not going to support you anymore", aggiunge.
Il ciccione lo guarda perplesso.
"You told me you can't swim", continua Clint. "I don't care if you say stupid things, but you're a lier. I brought you here to check".
"But I could have died".
"Yes, but honestly".
In lontananza sento Tuco gridare "Ehi, biondo... Lo sai di chi sei figlio tu? Sei figlio di una grandissima putt..."
Clint si gira e mi passa la bottiglia. "I think I'm going to miss the staff meeting", osservo.
Il biondo sorride.

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